La bronchiolite è un’infezione virale che coinvolge la parte finale dei bronchi, i cosiddetti bronchioli terminali, provocandone l’infiammazione e la congestione. Raffreddore, tosse e respirazione affannosa, nei bambini molto piccoli possono essere i primi campanelli d’allarme da monitorare con attenzione. Colpisce i bambini di età inferiore a 2 anni con la maggior parte dei casi che si verificano nel primo anno di vita. Proprio per questo Il ministero della Salute ha già avviato i contatti con l’Aifa al fine di rendere disponibile in tutte le Regioni, a carico del Servizio sanitario nazionale, l’anticorpo monoclonale Nirsevimab contro il virus respiratorio sinciziale nei bambini, che può evolvere in casi di bronchiolite anche gravi.
I sintomi della bronchiolite sono molto simili a quelli di un raffreddore (naso chiuso, muco e starnuti), ma la bronchiolite ha un decorso veloce e degenera in pochissime ore. A volte ne bastano 2 o 3 perché il respiro si faccia affannoso, accelerato e rumoroso con particolari fischietti o sibili, accompagnati da tosse. Per la diagnosi della bronchiolite è sufficiente un’accurata visita pediatrica magari completata dalla misurazione della saturazione di ossigeno al ditino. Tenendo conto dell’età del piccolo, della stagionalità dei virus e del riscontro dei segni di fatica respiratoria, è possibile diagnosticare la bronchiolite e prescrivere una terapia adeguata. Nella maggior parte dei casi la malattia si risolve spontaneamente nel giro di pochi giorni grazie a qualche attenzione in più da parte di mamma e papà. Le raccomandazioni sono semplici: tenere libero il naso tramite adeguati lavaggi e aspirazioni e assicurarsi che il piccolo si alimenti e si idrati per bocca normalmente.